LA FAUNA DEL PARCO

Nel contesto fortemente urbanizzato in cui sorge, il Parco riduce parte della pressione antropica sulla fauna fornendo un’area rifugio. All’interno del PLIS sono presenti tessere ambientali con una buona naturalità che forniscono un habitat importante per ridurre la frammentazione degli ambienti naturali e arrestarne la loro trasformazione; tuttavia tali aree e soprattutto la presenza di specie alloctone (ovvero non tipiche del territorio) hanno determinato la diminuzione della vivibilità di tali habitat.

Il Parco pone un’occasione importante per la conservazione e l’incremento della biodiversità faunistica del territorio, fornendo occasioni concrete per aumentare il benessere delle popolazioni attualmente presenti e favorire l’insediamento di nuove.

Tra i mammiferi siamo ben contenti di segnalare la volpe (Vulpes vulpes). Inoltre, si individua la talpa europea (Talpa europaea), la lepre (Lepus europaeus), il riccio (Erinaceus europaeus), il moscardino (Muscardinus avellanarius) e il toporagno (Sorex spp.). Nel Parco è praticamente assente la popolazione di scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris) a causa della diffusione dello scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis). A tale proposito, si raccomanda di non alimentare questa specie di scoiattolo, molto più confidente rispetto allo scoiattolo rosso ma problematica per gli ecosistemi.

Tra gli anfibi si segnalano il rospo comune (Bufo bufo) e la rana verde (Rana synklepton esculenta), presenti nelle zone umide del Parco ed i canali irrigui. Purtroppo, non sono state segnalate altre specie di anfibi a causa della presenza massiccia ed infestante della tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans) e della tartaruga dalle orecchie gialle (Trachemys scripta scripta) nelle principali aree umide del Parco. Queste specie sono estremamente dannose per gli ecosistemi tant’è che sono inserite nella lista UE delle 100 specie invasive a maggior impatto ambientale. La Trachemys è una grande predatrice di anfibi, impattando negativamente sulla popolazione estremamente ridotta nel PLIS, già in difficoltà per la pressione antropica. Pertanto, si raccomanda di non rilasciare nessuna tartaruga domestica nel Parco, al fine di preservarne la biodiversità.

Tra i pesci, ben caratterizzati soprattutto nel Naviglio Martesana, si individuano il cavedano italico (Squalius squalus), il barbo (Barbus barbus), la scardola (Scardinius erythrophthalmus) e il pesce persico (Perca fluviatilis)Purtroppo, anche in questo caso sono presenti delle specie alloctone e dannose, prima tra tutte il siluro (Silurus glanis) diffuso nelle cave per via di rilascio a scopo di pesca. Il siluro è un predatore vorace che raggiunge anche grandi dimensioni, provocando squilibri nella fauna ittica locale di cui si nutre avidamente provocando la scomparsa di specie più sensibili.

Gli uccelli sono tra gli animali più presenti nel PLIS. Negli ambienti acquatici del Parco si possono osservare l’airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), lo svasso (Podiceps cristatus) ed il martin pescatore (Alcedo atthis).

Negli ambienti boschivi si segnala la presenza caratteristica del picchio verde (Picus viridis) e del picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)tra i passeriformi sono molto frequenti il fringuello (Fringilla coelebs)la capinera (Sylvia atricapilla) ma si individua anche il lucherino (Spinus spinus).

Nelle aree limitrofe ai boschi e lungo i filari dei campi si trova la vera sorpresa, l’averla piccola (Lanius collurio). Inoltre, si individuano anche l’allodola (Alauda arvensis), il cardellino (Carduelis carduelis) e in inverno il caratteristico fanello (Linaria cannabina).

Tra gli uccelli delle aree agricole si segnala la presenza della Poiana (Buteo buteo) che sorvola le aree ad ali spiegate e la rondine (Hirundo rustica) che spesso spicca il volo sopra i campi e nidifica nelle varie cascine presenti nel Parco. Tra le cascine capita anche di sentire il verso della civetta (Athene noctua) che fa il nido tra i coppi presidiando questi antichi luoghi.

Purtroppo, anche in questo caso la presenza delle specie è minacciata da un uccello alloctono: il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) frutto di rilascio da parte di allevatori sprovveduti. Ben riconoscibile per i suoi colori esotici e per il suo verso rumoroso, il parrocchetto è inserito anch’esso nella lista EU delle 100 specie invasive a maggior impatto ambientale entrando in competizione con specie come il picchio verde.

Infine, tra gli invertebrati, possiamo individuare il macaone (Papilio machaon) e la vanessa (Vanessa atalanta), due bellissime farfalle.

LE SPECIE SALIENTI

Averla piccola

Volpe

Moretta tabaccata

Martin Pescatore

Macaone

Rana verde